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- 21 Luglio 2015
La Prima Internazionale: opuscoli e documenti coevi
La riunione costitutiva della prima internazionale si tenne a Londra il 28 settembre 1864, in occasione di una manifestazione pubblica di solidarietà con i patrioti polacchi che rivendicavano l’indipendenza. Il sarto tedesco Johann Eccarius fu incaricato di leggere l’indirizzo inaugurale della nuova Associazione Internazionale degli Operai; il testo era stato scritto da Karl Marx e fra i primi aderenti spiccano i nomi di Mazzini, Bakunin, Garibaldi.
Il primo congresso fu aperto da un operaio legatore (presidente provvisorio), Francois Dupleix, e si tenne a Ginevra (3-8 settembre 1866) in una sala della Brasserie Treiber , in Rue de la Terrassiere. Offriamo un opuscolo davvero raro, stampato nella colorita Route de Carouge:
Congrès Ouvrier de l’Association Internazionale des Travailleurs. Geneve, Imprimerie J.-C. Ducommun et G. Oettingen, 1866, brossura originale a stampa (muta al recto), cm. 21,5 x 13, pagine 32 compresi i piatti (che presentano entrambi piccoli fori di tarlo (senza toccare la titolazione), Prix. 50 centimes. Al recto un timbro e una firma di proprietà; applicata una cartina con la posizione nella biblioteca privata di un attento studioso della storia del movimento operaio. E’ questo uno dei pochi documenti sopravvissuti (al tempo e alla repressione, all’epoca brutale) di IWMA (o IWA o AIL); si ebbe il primo scontro vivace fra mutualisti e collettivisti, divisi nell’individuare il futuro della struttura. Il primo congresso fu tuttavia importante soprattutto per la decisione di indicare come obiettivo immediato e principale la riduzione a otto ore della giornata lavorativa. I sessanta delegati (francesi, tedeschi, svizzeri, inglesi, nessun italiano) approvarono 8 heures de travail comme limite lègale du jour de travail. L’opuscolo contiene 11 articoli dello Statuto e 15 articoli del Regolamento; di grande rilievo sono le 12 question discusse dai partecipanti e riassunte una per una.
Il quarto congresso della prima Internazionale si tenne a Basilea (Bale) fra il 6 e il 12 settembre 1869. Due soltanto i delegati italiani: il russo Bakunin e il sarto pugliese Stefano Caporusso (delegato del meridione, bizzarro e controverso personaggio che aveva portato ad oltre tremila gli iscritti nella sezione napoletana da lui diretta). Ecco un documento di grande interesse:
Mollin Gabriel. Rapport sur le Congrès de Bale. Paris, Armand Le Chevalier Editeur, marzo 1870, brossura con piatti originali a stampa, in 12°, pagine 42 + 2 di pubblicità editoriale. Esemplare a pieni margini parzialmente intonso, lievissime bruniture, timbretto della libreria romana Loescher (del tempo); pecetta di biblioteca privata (e timbro della stessa, comunque estinta), prix: 75 cent. Il Mollin (1835-1912) era un operaio addetto alla doratura dei metalli, intervenuto in rappresentanza di un Circle parisien des Proletaires positivistes ci ha lasciato una sintesi di straordinario interesse storico, riassumendo interventi e posizioni (a Basilea la maggioranza era su posizioni anarchiche, è prossima la rivoluzione parigina della Comune), ed allegando in calce la lista completa dei partecipanti.
Nel 1871, subito dopo gli eventi parigini e la repressione della rivoluzione comunarda, furono pubblicati due volumi che andiamo ora a descrivere.
Les Mysteres de l’Internationale. Son origine, son but, ses chefs, ses moyen d’action, son role sous la Comune. L’autore (non si firma, si mantiene anonimo) è Achille-Jules Dalsème, cui si debbono altre opera sullo stesso tema. Brossura in 16°, esemplare a pieni margini, ma con i piatti originali applicati alla bodoniana. Paris, 1871, E. Dentu, Libraire-Editeur, Typ. Alcan-Levy. La nostra copia era passata per le mani di Antonio Labriola, che non lo ha tuttavia annotato, limitandosi a qualche segno di matita per evidenziare certi passaggi. Qui Karl Marx viene definito nientemeno la créature du Comte de Bismark! Il cancelliere prussiano avrebbe perfino scelto il momento e diretto le operazioni: Karl Marx arriva à Londres avec le programme de l’Internationale en poche. Raro.
Nello stesso anno esce:
Delaporte Albert. Philosophie de l’Internationale. A mes freres les Travailleurs. Paris, 1871, Victor Palme, Libraire Editeur. Brossura originale a stampa in 12°. Lievissime fioriture, esemplare a pieni margini, ancora intonso, stampato da De Soye. Hachette, nel 2013, lo ha riproposto al pubblico degli studiosi. Piuttosto raro.
Ancora sul movimento operaio segnaliamo un’altra edizione originale stampata in caratteri gotici:
Schedo-Ferrari D.K. Die Internazionale Arbeiterbewegung. Populaere Betrachtungen. Berlin, 1872, B. Behr’s Buchhandlung, legatura muta in mezza tela, 12°, pagine (4) 144, rimossi i piatti, conservata la pecetta di errata corrige.
Non porta data ma solo il prezzo (5 centimes) un foglio volante di estremo interesse (cm. 21 x 35), piegato per formare 4 pagine (impaginato su due colonne). L’esemplare ha i segni del tempo, ma è pur sempre fresco: oltre a qualche forellino vi è una piccola mancanza alla piegatura in basso (uno strappo, una lacerazione) che tocca appena (quasi sfiorandole) le ultime 4 righe del testo:
Les Groupes Anarchistes Bruxellois. La Comune de Paris devant les Anarchistes. Bruxelles, Imp. L. Vandenhouten, rue Regier 52. Senza data, presumibilmente diffuso subito dopo les instructions sanguinaries données par M. Thiers (la dura repressione del maggio 1871) cui si fa riferimento.
Nel settembre del 1873 si tenne a Ginevra l’ultimo congresso della prima Internazionale, che sarà poi anche formalmente disciolta il 15 luglio 1876 a Filadelfia. La frattura fra socialisti ed anarchici era ormai insanabile, impossibile rimanere nella stessa associazione. Ma i congressi furono in realtà due: uno convocato dal 1 al 6 settembre fu indetto dagli anarchici che non accettavano l’espulsione deliberata a L’Aja, con un programma sorprendente (rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite); l’altro dal 7 al 13 settembre, convocato dai socialisti, in pratica non ebbe corso, per via della mancata partecipazione dei delegati non svizzeri. Il nostro opuscolo va collocato nella componente anarchica e fra gli italiani ritroviamo Mattei, Bert, Andrea Costa e Cyrille.
Compte-Rendu Officiel du Sixieme Congres General de l’Association Internazionale des Travailleurs. Tenu a Geneve du 1° au 6 septembre 1873. Locle, au Siege du Comité Federal Jurassien, 1874, Imprimerie Courvoisier, brossura originale a stampa, 16°, pagine 119 (1), piatti originali con cornice tipografica, buon esemplare, timbro e pecetta di biblioteca privata estinta. La federazione del Giura aveva organizzato in Saint Imier un’assemblea straordinaria, nel corso della quale nacque una Internazionale Antiautoritaria in dichiarato contrasto con le posizioni marxiste e socialiste; il volume contiene l’elenco dei delegati, gli undici articoli dello Statuto, un ampio e importante riassunto degli interventi, a cura proprio del comitato organizzatore. Raro.
Chiudiamo con una sorta di edizione minima, a cura della Revue Socialiste.
Lefrancais Gustave. Un Communard aux electeurs francais. En vente chez l’auteur, Geneve, 46 Terrassiere, 1875, Imprimerie Cooperative, cm. 8,3 x 12,7. Un avviso riconosce ai lettori ogni diritto di riproduzione.
Lafrancois (detto Lafrancais, 1826-1901), anarchico (amico di Elisée Reclus) stampò ben due edizioni della sua lettera, mentre viveva rifugiato a Ginevra, dopo la condanna a morte in contumacia (rientrò dopo l’amnistia del 1880). Nel 1875 le elezioni portarono al consolidamento della Costituzione repubblicana, ma con un presidente monarchico (Mac-Mahon).
Eugene Pottier dedicò proprio al cittadino Gustave Lafrancais il testo della sua celebre Internazionale poi musicata da Pierre Degeyter (Debout, les damnés de la terre …). Raro.
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