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  • 25 Gennaio 2019
  • Encyclopédie, ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers ...

  • Diderot, Denis - D’Alembert, Jean Le Rond et alii
    Encyclopédie, ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers ...
    Paris - Amsterdam
    35 volumi pubblicati tra il 1751 e il 1780

    La storia di uno dei più celebri libri al mondo...

    L’origine dell’impresa che condusse alla compilazione dell’Encyclopédie si deve all’editore parigino, nonché tipografo e libraio, André Le Breton: impressionato dal successo che in Inghilterra aveva riscosso la Cyclopaedia or an Universal Dictionary of Arts and Sciences, pubblicata a Londra nel 1728 da Ephraim Chambers, nel 1745 decise di tradurre in francese l’opera.

    Dopo essersi sbarazzato di un primo traduttore inglese, John Mills (i due vennero addirittura alle mani, l’editore sferrò una bastonata a Mills e ne seguì un processo), Le Breton decise di associarsi con altri tre librai parigini, e incaricò l’abate Jean-Paul de Gua de Malves di correggere gli errori dell’originale e di accrescere l’opera con le nuove scoperte. Fin da subito, però, i rapporti con Gua de Malves furono segnati da contrasti e litigi, al punto che l’abate decise di ritirarsi dal progetto.

    Encyclopédie

    Le Breton affidò infine il lavoro al giovane e brillante Denis Diderot, sconosciuto al grande pubblico, che nel 1746 coinvolse Jean Le Rond d’Alembert, già autore di alcuni trattati scientifici. Il sodalizio dei due condusse a un decisivo mutamento di progetto: l’Encyclopédie cessava di essere una semplice traduzione aumentata del testo di Chambers, per diventare un’opera nuova e originale, intrapresa su un piano molto più vasto.

    «A monument in the history of European thought; the acme of the age of reason; a prime motive force in undermining the ancien regime and in heralding the French Revolution; a permanent source for all aspects of eighteenth century civilization» (Printing and the Mind of Man, n. 200). 

    Il primo volume apparve nel 1751, aperto dal celebre Discours préliminaire redatto da D’Alembert per descrivere la struttura degli articoli, la filosofia alla base dell’impresa e il contesto in cui essa nasceva: si tratta forse della migliore summa del pensiero Illuminista, frutto della collaborazione con i massimi esponenti del “Parti philosophique”, Diderot, Rousseau e de Condillac.

    Encyclopédie

    Le pubblicazioni si protrassero quasi trent’anni e, tra interruzioni, veti della censura, scomuniche e abbandoni celebri (su tutti, quello di D’Alembert nel 1757), l’opera vide il suo completamento: dal 1751 al 1772 apparvero i 17 volumi di testo e gli undici di tavole, mentre tra il 1776 e il 1780 uscirono i Supplements di Panckoucke.

    Alla fine, vennero compilate 71818 voci e furono coinvolti più di 150 redattori; si è calcolato che nell’arco della sua fabbricazione furono impiegati circa 1000 operai.

    Planches voll.

    Il successo dell’Encyclopédie fu immediato, e la sua influenza incalcolabile in tutti i campi del sapere, da quello scientifico a quello filosofico passando per la politica e l’economia: basti qui ricordare, tra i redattori, i nomi di Rousseau, Voltaire, Montesquieu, Necker, Condorcet, Quesnay e Turgot.

    «The Encyclopédie can rightly be defined a “laboratoire” of new and progressive ideas not only in philosophy, science, politics but also in economics» (Books that made Europe, p. 136).

    Planches

    Diderot e D’Alembert compilarono la maggior parte delle voci, seguiti dal barone Holbach, che contribuì con circa 400 articoli. Di assoluta rilevanza furono anche le magnifiche incisioni, 3129 in totale, raccolte in undici volumi tra il 1762 e il 1772.

    Planches

    Tra il 1777 e il 1779 l’opera fu pubblicata in 4° a Ginevra, e allo stesso periodo risale l’edizione in 8° uscita a Losanna e Berna. Ma anche l’Italia ebbe un ruolo centrale nella diffusione dell’Encyclopédie: la seconda edizione a cura di Ottaviano Diodati fu infatti stampata a Lucca presso Vincenzo Giuntini, mentre la terza a Livorno presso la Stamperia Granducale.

    Testi citati

    — John Carter, Stanley Morison, Percy H. Muir et alii (eds.), Printing and the Mind of Man (Oxford, 1967) n. 200;
    — M. Palumbo and Eugenio Sidoli (eds.), Books That Made Europe (Milano 2016) p. 136;
    — En français dans le texte - dix siècles de lumières par le livre (Paris, 1993) n. 156

    Encyclopédie

    P. a r. 

    Per informazioni potete scrivere a info@libreriapontremoli.it

     

     

     

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