X


CONDIVIDI QUESTA PAGINA CON:


IL TUO INDIRIZZO MAIL


MESSAGGIO


Acconsento al trattamento dei dati per invio comunicazioni
Leggi privacy


blog

  • 27 Maggio 2024
  • Catalogo 58

  • È uscito il nostro ultimo catalogo, numero 58, maggio 2024. Potete scaricare direttamente il PDF cliccando sull’immagine qui sotto. Le copie cartacee sono disponibili: potete ordinarle via mail dietro rimborso delle spese postali (EUR 10,00).

    Di seguito ci piace mettere in evidenza alcuni dei numerosi percorsi trasversali che sono emersi durante la catalogazione.

    Si comincia con il primo lotto, una straordinaria rarità del Novecento francese, «Case d’Armons», un libro dai contorni mitici impresso da Guillaume Apollinaire direttamente in trincea, con mezzi di fortuna, in soli 25 esemplari: questa è la copia n. 1, dedicata personalmente dall’autore ad Ardengo Soffici e proveniente dalle carte private di quest’ultimo.

    Una associazione irripetibile tra il teorico dell’avanguardia francese e uno dei massimi artisti intellettuali del primo Novecento italiano, che proprio in quegli anni andava lavorando sulla sua particolare concezione dell’avanguardia, esplicantesi nel capolavoro futurista «BïF§ZF + 18. Simultaneità e Chimismi lirici» (lotto n. 80). Di Soffici è presente in catalogo anche la «1a bozza in colonna», fitta di correzioni e aggiunte in autografo, del terzo volume delle «Opere» pubblicate da Vallecchi nel 1960 e contenente i suoi scritti della prima guerra mondiale: «Kobilek» e «La ritirata del Friuli» (lotto n. 81).

    Un altro affascinante percorso trasversale è quello legato alla figura di Angelo Barile, poeta ligure animatore della rivista «Circoli», dalla cui biblioteca personale provengono alcuni esemplari di libri fondamentali dell’impalcatura che regge l’edificio letterario del primo Novecento italiano: una delle sole 22 copie di testa della seconda edizione degli «Ossi di seppia» (Ribet 1928; lotto n. 58); i «Trucioli» di Camillo Sbarbaro con doppio invio autografo, dell’autore e di Barile, a una comune conoscenza affettuosamente soprannominata «La zingara» (lotto n. 78); «Allegria di naufragi» di Ungaretti con la dedica autografa dell’autore «Al mio caro Angelo Barile alla sua umanità e alla sua poesia che mi è molto cara», vergata nel 1959 a Celle nel caratteristico inchiostro verde (lotto n. 82).

    Corposa e di grande interesse la sezione dedicata a «Prampolini xilografo e art director», che approfondisce un aspetto pochissimo noto della carriera del più importante artista del “secondo futurismo”, ovvero la sua attività editoriale romana durante gli anni della Prima guerra mondiale, che lo portò a pubblicare alcune rarissime riviste illustrate: «La Ruota: Rivista mensile illustrata per i giovani» (1915-1917), la prima serie delle «Cronache d’attualità» (1916) e «Noi: Raccolta internazionale d’arte d’avanguardia» (1917-1925), descritte in esemplari eccezionali ai lotto numeri 67-72.

    Sotto il segno dell’originale d’autore, del documento storico e della testimonianza di una tradizione manoscritta precedente alla stampa si collocano gli autografi del catalogo: la prima stesura de «Il bar» di Carlo Emilio Gadda (lotto n. 39); la “nota spese” del viaggio effettuato dal grande scienziato Jacques Cassini (lotto n. 19) per misurare il Meridiano di Parigi, punto di riferimento per ogni cartografo prima del Meridiano di Greenwich; il manoscritto della «Consolazione della mente» di Paolo Sarpi (lotto n. 77);  il dattiloscritto inedito di «Akut (Tragedia di uno studente)» (1920), del futurista cremonese Enzo Mainardi, definito da Umberto Carpi «un documento eccezionale dell’idea che del bolscevismo poteva possedere un ardito-futurista» (lotto n. 49).

    Un ritrovamento eccezionale è costituito dalle primissime prove di stampa della “Quarantana”, con le illustrazioni di Francesco Hayez (lotto. n. 50). Già nel 1837, mentre si accingeva ad allestire la nuova edizione dei «Promessi Sposi», Manzoni chiese infatti al grande pittore di illustrare alcune scene del romanzo: rimase però molto deluso dal risultato, e assegnò il lavoro a Gonin. Le prove di stampa sono rarissime, se ne conosce un solo esemplare nel Tesoro Manzoniano della Braidense, e con tutta probabilità provengono da un personaggio molto vicino a  Manzoni, forse lo stesso Gonin. 


    Una menzione speciale meritano anche le suite dedicate alla «Famosa invasione degli orsi in Sicilia» di Dino Buzzati (lotti nn. 12-14), ad «Alberto Martini nel 1910, tra Shakespeare e Poe», con una sua china originale dal «Macbeth» (lotti nn. 54-55), al geniale artista futurista piacentino Oswaldo Bot, con il suo rarissimo capolavoro «Flora futurista» (lotti nn. 9-10), alle due edizioni di «Primo vere», l’esordio dannunziano (lotti nn. 23-24) e a due copie «eccezionali» di «Zang tumb tuuum» di Marinetti, tra cui l’iconico autografo del cuneo futurista che schianta il «passatismo».

     

     

     

     

     

  •