Antonio Freiles. L’opera e la critica

In vendita presso la libreria, Antonio Freiles. L’opera e la critica, straodinario volume che raccoglie tutta l’opera dell’artista siciliano arricchita da un ampio apparato illustrativo e critico, curato tra gli altri da: Gillo Dorfles, Sandro Parmiggiani, Carlo Castellaneta, Vanni Scheiwiller, Guido Ballo, Enrico Crispolti, Raffaele De Grada, Roberto Sanesi, Tommaso Trini. Introduzione di Giampiero Mughini.

Giampiero Mughini
Un uomo di ferrea coerenza

È come se a percorrere le occasioni e le mostre e i libri nei quali Antonio Freiles ha eruttato il suo ormai cinquantennale e personalissimo flusso creativo, tu trovassi gli infiniti destini e l’infinito orgoglio della carta, o meglio delle “chartae” a usare la denominazione prediletta dal Freiles. Una denominazione nella quale ravvedi, lo ravvedi a distanza, che c’è qualcosa di sacrale. Sacro il mezzo da lui usato, sacro il linguaggio che nasce da quel mezzo a torcerlo e accenderlo a furia di iniezioni di colore, sacro il lavoro tutto di intelligenza e di mani che ogni volta lo fa diventare un’opera assieme di poesia e di pittura. Alle origini di quel lavoro c’è la lezione magistrale di Alberto Burri, ma fors’anche di un pittore romano quale Piero Dorazio, quello che diceva di avere imparato tutto da Giacomo Balla, e sono sicuro che Freiles tenga in gran conto Balla. C’è la lezione dell’astrattismo europeo ma anche americano, di quel convincimento pittorico che non ha minimamente bisogno della figurazione per raccontare le cose e le emozioni del vivere. Quanto sono belle, quanto sono calde, le tante foto che in questa pubblicazione mettono a fianco a fianco Burri e Freiles, l’uno nato nel 1915 e l’altro nel 1943.

[...] Appassionato come sono diventato in questi ultimi anni del libro d’artista, non potevo non citare il connubio Freiles Scheiwiller in un mio libro di alcuni anni fa, La stanza dei libri. Con mia grande letizia, Antonio mi telefonò a ringraziarmi per poi inviarmi alcune prelibate pubblicazioni dedicate al suo lavoro e alla sua collezione di libri d’artista [...] Il libro d’artista nasce da un unico gesto, da un unico “concetto”, da un unico spasmo creativo. Nasce dalla volontà di portare agli estremi le valenze del libro di carta, dal farne un’arma letale, una creatura che palpita di domande anziché di risposte. Eccome se mi sarebbe piaciuto esserci ad alcune di quelle mostre che Antonio ha fatto in giro per l’Europa, e ogni volta quei suoi esseri viventi di carta se ne stavano accovacciati e come ranicchiati, pronti a esplodere. Dio, la violenza della carta. Dio, la sua poesia. Dio, il suo silenzio. [...] Coerente di una sua ferrea coerenza che deve essergli costata tantissimo in termini di solitudine e di rinuncia a “un mercato” facile, Freiles ha debuttato a cavallo tra i sessanta e i settanta. Le belle foto disseminate in questa pubblicazione raccontano gli amici che ha frequentato, la tribù che lo ha aiutato a trovare un’identità e una forza. Che bella vita e che bel destino il tuo, caro Antonio.

Antonio Freiles. L’opera e la critica
Messina, Edizione Carte D’arte Mostre, dicembre 2020, in 4°, pp. 134. Illustrazioni a colori.
Straordinaria monografia che raccoglie con ampio apparato illustrativo tutta l’opera dell’autore. Testimonianze e apporto critico tra gli altri di: Gillo Dorfles, Sandro Parmeggiani, Carlo Castellaneda, Vanni Scheiwiller, Guido Ballo, Enrico Crispolti, Raffaele De Grada, Roberto Senesi. Introduzione di Giampiero Mughini.

In vendita presso la libreria.      € 30

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